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MEMORIE DI GITE AZIMUT

 

Domenica 19 Aprile – USCITA CONOSCITIVA del XX° CORSO di TREKKING (Appennino Modenese - Zona Sasso Tignoso/ Loc. CASONI di Sant'Andrea Pelago)

C'è poco da fare, l'Azimut non si ferma mai. Così dopo il cenone per la festa dei 20 anni (che evidentemente doveva essere l'evento DEFINITIVO) siamo ancora qui, a rendere conto di una nuova uscita. Ma ATTENZIONE: in realtà questa NON è stata una gita come le altre...! Innanzi tutto, stavolta più che mai la consegna era fare bella mostra di sé (in quanto Azimut), ad uso e consumo di gente che partecipava per la prima volta. Spiego meglio: fra pochissimo (mercoledì) partirà il consueto appuntamento con il Corso di Trekking (il 20° dell'Era Azimut), l'evento che ogni anno il club organizza per insegnare le migliori norme di comportamento in montagna... e perchè no? Farsi conoscere come organizzazione. Ma... come si fa per invogliare dei potenziali nuovi soci ad intraprendere l"Avventura" assieme a noi? Semplice: ogni anno,a  ridosso del corso, si organizza una bella gita "conoscitiva" più leggera del solito, piacevole, tranquilla, aperta a tutti coloro che vogliono "assaggiare" l'atmosfera e lo stile Azimut. E' perciò un momento delicato, in cui occorre far risaltare il meglio di noi! Ci siamo fin qui? Bene, ora immaginate di calare questo scenario idilliaco nella grigia realtà quotidiana: SI', PROPRIO NELLA GIORNATA DI DOMENICA 19 APRILE... QUANDO SI SONO APERTE LE CATERATTE DEL CIELO E NON LA FINIVA PIU' DI PIOVERE!!!!

Bisogna però essere giusti: è stata comunque una bella gita... malgrado la pioggia! Per la verità, appena sveglio la mattina, guardando fuori dalla finestra non nutrivo troppe speranze: "Mah, chissà se verrà qualcuno all'Hotel Lux... Forse dovrei restare a letto anch'io!" Invece... MAGIA: al ritrovo (ore 07.30) erano già in attesa addirittura 20 unità, tra vecchi soci, nuovi soci e amici dei soci (convinti a legnate a venire malgrado il tempaccio - !) Insomma, vedere tanta gente in procinto di seguirci è stata proprio una bella iniezione di fiducia! Dopo i convenevoli di rito ci siamo scambiati un'occhiata: sì, eravamo tutti abbastanza consci del fatto che quel giorno avevamo concrete possibilità di annegare, ma non ci saremmo lasciati intimidire. Ah, dimenticavo: nella nostra missione suicida ci guidava (è doveroso menzionarlo) il buon Roberto B., astronomo professionista nonché decano del club (per l'occasione lui aveva fatto anche testamento...)

Dopo i canonici 15 minuti, alle 07.45 ci siamo imbarcati in automobile per dirigerci verso il nostro Destino. Il tragitto è stato senza storia, sempre nel grigiore generale, tra pioggia, tuoni, fulmini e saette. Ci consolavamo dicendoci che era un bene che il maltempo si sfogasse durante il tragitto in auto, così quando avremo iniziato a camminare il cielo si sarebbe già aperto... Seee, pie speranze! L'ultima sosta "asciutta" l'abbiamo fatta a Pievepelago, per l'immancabile caffé/colazione, poi, poco dopo abbiamo raggiunto i Casoni (frazione sopra Sant'Andrea Pelago) dove avremmo iniziato a nuot... CAMMINARE!! Il tempo seguitava ad essere inclemente, cadeva una pioggerellina fine, ma (almeno) non diluviava. Chissà se rimaneva così o peggiorava durante la giornata? (Tra noi, qualche uccellaccio del malaugurio si trova sempre!)...

Ore 10.35 - Inizio scarpinata!! Pioggia e fango ci accompagnavano fedelmente. Peccato, perchè l'ambiente circostante sarebbe stato anche bello, (la zona del Sasso Tignoso è molto panoramica) e, dato che tra i componenti del gruppo iniziavano a scoccare pure brevi scintille di entusiasmo, senza la pioggia avremmo proprio ingranato a dovere! Mah... Dopo una mezz'oretta di ascesa guadagnavamo finalmente la Via Vandelli (antica strada ducale che, seguendola verso Est, ci avrebbe portato fino al Sasso Tignoso). Proprio in quel momento abbiamo incrociato un gruppo di altri escursionisti che rincasavano: vedendoci... hanno scosso la testa e hanno pensato bene di metterci in guardia! In effetti pareva che più avanti fosse tutto un inferno di fango, pioggia e pure (così, tanto per gradire) neve! Insomma, se proseguivamo, erano tutti cavoli nostri! Meno male che la nostra Illuminata Guida Roberto anche stavolta aveva la soluzione in mano: così, se andando a Est si procedeva verso il Sasso Tignoso (e verso la nostra fine), lui piegò... decisamente a Ovest!! Geniale!

Dopo pochi minuti giungevamo alle FORNACI, un grazioso complesso di case in sasso che, in epoca ducale, pare fungessero da ricovero e osteria. Per quel che riguarda il ricovero, ne avremmo avuto un gran bisogno in quel momento... In quanto all'osteria... Be', noi dell'Azimut saremmo sempre pronti a bere... ma prima si deve concludere la gita! Eh!! E a proposito di gita, siccome il Sasso Tignoso era off limits, occorreva una valida alternativa. Roberto (sempre lui) fece la sua proposta: avremmo proceduto lungo la Via Vandelli, incrociando alcune abitazioni in sasso costruite secondo il metodo antico dei Celti: le cosiddette "Capanne Celtiche". Poi saremmo saliti fino al Lago Cavo, dove ci si saremmo finalmente fermati per mangiare. Eh sì, perchè nel frattempo, ridendo e scherzando, erano arrivate anche le 12.15, e  ormai quelli che rimbombavano non erano più tuoni... erano i nostri stomaci!

Procedevamo dunque impavidi: ogni tanto pareva che la pioggia diminuisse d'intensità: in compenso ci immergevamo sempre più in una foschia "meravigliosa"! Il gruppo pareva si stesse amalgamando bene: Azimut e Nuove Leve collaboravano, facendo fronte alle avversità come un sol uomo!! Eppure... mancava fra noi qualcosa... l'Entusiasmo dell'Esploratore! Si notava soprattutto in ambito fotografie: quando siamo in forma, facciamo così tante foto da sembrare turisti giapponesi (vero Paolo?). Stavolta, invece, con tutta la pioggia, nessuno aveva voglia di immortalare granché. Meno male che nel gruppo qualcuno con uno spirito eroico (meglio: azimutiano!) lo si trova sempre, e anche stavolta non ci siamo smentiti: un doveroso ringraziamento dunque va alla nostra Simona che, malgrado freddo, vento e pioggia, si è prodigata instancabile per documentare la gita più bagnata della storia recente Azimut!

Il tempo di superare un ultimo "strappetto" in forte salita, e infine... ecco il lago! Ma dov'era?! Proprio laggiù in fondo, tra le nebbie eterne della vallata! La meta era raggiunta, ed erano le 12.30... Sosta pranzo? L'intenzione c'era: peccato che eravamo completamente all'aperto, tra fango ed erba bagnata, con la pioggia che riprendeva a cadere fitta fitta. Come si fa a mangiare in quelle condizioni? Era giocoforza tornare indietro, riguadagnare la Via Vandelli e cercare un riparo. Per noi soci non era un problema, siamo abituati alle privazioni e alle notti all'addiaccio... (sospiro)... ma per chi partecipava per la prima volta, ora che saltava anche il pranzo, magari l'impatto-Azimut si rivelava un po' troppo brusco. Così, durante il ritorno, chi scrive aveva iniziato una "informale" distribuzione di pezzettini di parmigiano reggiano tra gli "aspiranti" corsisti, tanto per prevenire una rivolta generale e calmare i morsi della fame. Se non ché, più che calmare la fame, questi "assaggini" hanno avuto l'effetto opposto, cioè scatenare ancora di più l'appetito. Poveri noi!

Ore 14.00 (circa) - Le automobili, finalmente!!! Eravamo riusciti a scamparla anche questa volta! Dopo il riposino in auto (e il cambio scarpe) il nostro nuovo obbiettivo diventava ora il bar del paese, dove avremmo potuto ristorarci un po' (NOTA: bar CHIUSO! Ci siamo dovuti accontentare della tettoia davanti al bar). Nel frattempo... INIZIAVA A SPUNTARE IL SOLE (MA VAFF....!) No, è stato solo lo spazio di un momento: ben presto il cielo è ritornato a coprirsi. Meno male; almeno la beffa era scongiurata!!

Da questo momento in poi, la gita è stata tutta in discesa. Perchè? Innanzi tutto  perchè non si camminava più!! Poi perchè ora arrivava il momento del MERENDONE finale! Però, siccome avevamo saltato a piè pari il pranzo, il Merendone si è subito tramutato in un... PASTO DELLE BELVE CON CONTORNO DI CRISTIANI! Abbiamo iniziato ad estrarre dalle sporte tutto quello che avevamo: torte, gnocchini ingrassati, pizza... ed ecco qui, pronti per voi, un pranzo per 20 persone!! Naturalmente c'era chi aveva pensato anche al vino: 3 bottiglie di lambrusco 3, tanto per gradire. Siccome poi verso le 15 aveva inaspettatamente aperto il bar, ne abbiamo subito approfittato per un caffé e il WC. Visto che organizzazione, l'Azimut!? Non ti fa mai mancare niente... nemmeno la ricotta comprata a un caseificio lungo la strada del ritorno!!!

Gente, che razza di gita!!! Eppure tutto sommato il ricordo che ha lasciato è positivo: dopotutto, si è visto l'Agire Azimut in un momento di difficoltà, e credo che anche i futuri "corsisti" ne siano rimasti impressionati. E quella che doveva essere una semplice passeggiata, si è rivelata un vero "test" conoscitivo dell'Azimut!! Almeno spero... se poi al corso di trekking non si presenterà nessuno, allora mi sono sbagliato... Pazienza! Eppure, almeno in un aspetto, la buona impressione l'abbiamo fatta di certo: nelle TORTE e nel VINO del Merendone finale!!! Anche solo per questo l'Azimut merita un po' di fiducia... Voi che dite?!?  :-)

Andrea Vaccari

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