Si ritorna a parlare di gite Azimut... e alla grande!
Sì, perchè stavolta l'articolo non riguarda cose di poco conto
(nessuna gita è di poco conto!), bensì la "mia" personale gita,
organizzata con passione ed entusiasmo assieme a Vittoriana!!
Questa uscita era un avvenimento (da me) molto atteso, preparato
con cura maniacale fin da febbraio (quando abbiamo iniziato a
sbirciare il percorso sulla cartina). Del resto è naturale:
nella "tua" gita, vuoi che tutto sia perfetto, per cui
l'appuntamento lo attendi con grande trepidazione. Questa volta
la destinazione era la zona della Diga del Lagastrello, tra
Parma, Reggio e Massa-Carrara, dove si prevedeva di compiere un
giro ad anello sulla direttrice di quattro suggestivi laghi
presenti in loco (ricordiamo che eravamo in un'Area
Regionale Protetta).
Gente, che gita!! Abbiamo avuto tutti i numi tutelari
contro!
Innanzi tutto, era chiaro che questa uscita fosse maledetta già
in partenza. Con altri amici Azimut avevamo fatto un giro di
ricognizione sul posto già un mese fa: non eravamo
nemmeno riusciti a terminare la camminata per la troppa neve
presente. Ci avevamo dunque riprovato Martedì 2 giugno: stavolta
di neve non ce n'era, ma ad un amico che ci accompagnava durante
il trekking gli si erano aperti a metà entrambi gli scarponi! Se
il buon giorno si vede dal mattino... Domenica 7 era arrivata,
trovandoci pronti e ottimisti: però intanto quel giorno vi erano
in ballo le Elezioni Europee... e già qui abbiamo perso
sicuramente qualcuno per strada. Poi vi erano in programma anche
altre iniziative Azimut, che hanno distolto interesse alla
nostra "povera" gita da un giorno. Altri segnali non da poco...
Comunque, tra fedelissimi Azimut, amici personali e quant'altro,
alla fine al Lux di domenica mattina eravamo riusciti a
raggranellare un bel gruppetto: otto persone (più 2
organizzatori) per un bel giro da 800 metri che ci aspettava tra
i monti. Quindi tutto a posto? Difficoltà superate? MAGARI...
Arrivati in loco: PIOGGIA, PIOGGIA, PIOGGIA! Eppure il meteo, il
giorno prima aveva stabilito tempo discreto al mattino, con
possibilità di ulteriori schiarite nel pomeriggio! Vatti a
fidare dei meteorologi...
DUBBIO: e ora cosa si fa? Si torna giù? MA NO,
aspettiamo: magari smette...! - Nell'attesa, ci vestiamo
alla bell'è meglio con ogni K-Way e impermeabile che troviamo in
auto.... copriamo gli zaini con sporte e mantelle...
risistemiamo il baule delle automobili con estrema cura e
lentezza... macchè: la pioggia viene sempre più giù!
DUBBIO: Che si fa? Si rinuncia? MA NO, iniziamo a
camminare: magari sotto il bosco ci ripariamo meglio, e poi
durante la passeggiata vedrete che spioverà... è una nuvola
passeggera! - Cammina, cammina... dopo dieci minuti
giungiamo al primo dei laghi che dovevamo incontrare (Lago
Squincio) e usciamo dal bosco. Guardiamo il cielo: la pioggia ha
smesso? COME NO: appena siamo all'aperto, SI APRONO LE CATERATTE
DEL CIELO ED INIZIA A GRANDINARE!!
DUBBIO: Che si fa? Si torna indietro? MA NO, dài, ormai si
sfoga, procediamo ancora un quarto d'ora... - Affrontiamo
la salita "severa" già descritta sulla scheda tecnica (vedi) con
piglio deciso, ma già un po' scoraggiati. A metà della salita
(sotto il bosco)... TUONI, PIOGGIA E VENTO GELIDO!!!
... Be' no, a questo punto basta! - Breve conciliabolo
tra i dieci "eroi" (bagnati come pulcini) poi... OK, SI TORNA
INDIETRO!
Il ritorno è stato molto rapido (e ti credo!), e certo anche
molto mesto. Per noi organizzatori il dispiacere era grande:
insomma, già avevamo sparso ottimismo circa il meteo il giorno
prima (ci avevano tradito le previsioni lette su Internet!!),
già avevamo costretto tutti ad un'alzataccia mattutina (ritrovo
al Lux ore 7.00!) e ora... ritornavamo alle auto dopo
appena un'ora di camminata (partiti alle 10, eravamo al
parcheggio alle 11.00... il conto torna). Ma non volevamo
arrenderci! Non potevamo rinunciare e tornare a Modena così
presto, con la coda tra le gambe... EH NO!
Siccome nella gita era prevista una sosta-pranzo a Prato Spilla
(punto arrivo di impianti di risalita locali) e siccome questa
località si raggiungeva anche con una comoda strada asfaltata,
abbiamo avuto la bella pensata di arrivare laggiù in auto:
avremmo riposato comodamente nel bar/ristorante del posto, in
attesa che il tempo si stabilizzasse e/o si capisse come si
sarebbe evoluto nel pomeriggio. Nel caso, si sarebbe potuto
tentare una piccola ascesa in quota e salvare così la giornata.
Giunti a Prato Spilla alle 11.30, abbiamo preso subito possesso
del bar: c'eravamo solo noi (che caso!), mentre all'esterno
spirava un vento gelido e si alzava la nebbia. Ci siamo ripresi
rapidamente, grazie a bevande al rum, caffè corretti e altre
corroboranti "pozioni magiche". Ristorati per benino, abbiamo
lanciato un'occhiata al mondo esterno: il grigiore della landa
era sconsolante... Al che abbiamo calato il jolly: già che
eravamo lì ed era ormai mezzogiorno, perchè invece del solito
pranzo al sacco non ci "convertivamo" per una volta al "pranzo
in ristorante"?
Potevamo tradire in modo così spudorato lo spirito Azimut? Be'...
SI'!! Così abbiamo allungato le gambe sotto la tavola e ci siamo
dati alla bella vita "culinaria". Gente, me lo ricorderò sempre
quel piatto di tagliatelle ai funghi mangiato al calduccio,
insieme agli amici, mentre fuori infuriava vento, gelo e
nebbia!!!
Sbafate le tagliatelle, "seccato" il vino e fatto fuori un dolce
al cucchiaio (senza scordare il caffè digestivo), ci siamo
rigorosamente battuti il petto in segno di pentimento. Rivestiti
poi di tutto punto, abbiamo affrontato l'esterno ostile. Oh
Sorpresa: il vento si era calmato e il cielo, pur restando
coperto, non minacciava più pioggia come prima.
E dunque riecco affacciarsi il famoso DUBBIO: che si fa ora? Si
ritorna? MA NO, dài... Visto e considerato, che il
pegno d'acqua (sul groppone e non solo) l'avevamo già pagato al
mattino, abbiamo deciso di rischiare: avremmo imboccato il
sentiero fino a raggiungere due dei quattro laghi previsti sulla
scheda, percorrendo a ritroso un pezzo di itinerario.
Detto e fatto... La scelta si è rivelata vincente: quest'ultimo
scampolo di passeggiata è stato piacevole e rilassante. Siamo
riusciti anche a fare qualche (centinaio) di foto, il che indica
che il buonumore era tornato tra noi. I laghi in questione (Lago
Verdarolo e Lago Scuro) erano molto suggestivi con tutti quei
nuvoloni neri che si specchiavano nelle loro acque (la visione
era forse un po' inquietante, visti i trascorsi della mattina,
ma insomma...). Noi, spavaldi, possiamo ben dire di aver sfidato
la sorte per un'ora e mezzo abbondante, tra fotografie, risate e
visioni di natura ombrosa e gocciolante (di acqua piovana!).
Poi, però, siamo tornati prudentemente alle macchine a Prato
Spilla... il meteo non va mai sfidato troppo a lungo!
Un'ultima sosta per un piccolo psuedo-merendone (lambrusco,
salamino e qualche biscotto), era d'obbligo, malgrado il vento
gelido che aveva ricominciato a spirare. Poi, tutti in
automobile, per guadagnare casa dopo una giornata di intense
emozioni!
CONCLUSIONI - Complessivamente, la gita non è stata poi così
devastante come era previsto dalla scheda. Invece dei
programmati 800 metri di dislivello, ne avremmo fatti sì e no
200. Le ore di camminata saranno state 2,5 (un'ora la mattina +
1,5 ore nel pomeriggio), mentre il pranzo al sacco... be' quello
è stato fin troppo "pranzo" e poco "al sacco". Però considerata
la iella che tanto ci ha perseguitato, specie in mattinata,
qualcosa dovevamo pur fare per risollevare il morale... e
siccome siamo gente pragmatica, la buona tavola e un "dolce"
riposo in rifugio ci ha proprio fatto un bell'effetto.
La gita? Poco sportiva, sicuramente, ma senz'altro riuscita! E
questo soprattutto perchè i componenti del gruppo sono stati in
gamba: hanno sopportato con filosofia l'acqua e la grandine
della mattina. Hanno risposto con entusiasmo alla proposta del
pranzo in ristorante (e come si poteva rifiutare?). Hanno, più
in generale, contribuito alla riuscita della gita con una gran
voglia di restare uniti e l'entusiasmo di andare fino in fondo
tutti insieme (ho detto "in fondo", non "a fondo": non abbiamo
preso così tanta acqua...). Un grazie dunque a tutti gli 8
partecipanti che hanno dato fiducia a me e Vittoriana,
organizzatori di una gita che sembrava essere nata sotto una
cattiva stella, e che invece si è rimessa in carreggiata in modo
inaspettato.
Grazie sopratutto (a lui lo dobbiamo) a Mauro, un
iscritto del Corso di Trekking Azimut che, invece della gita
del corso, ha preferito dare fiducia a noialtri, sopportando con
stoica testardaggine pioggia, grandine... e ristorante! Già,
perchè lui è l'unico che, fra tutti quanti, ha preferito
consumare i panini portati da casa invece dei piatti fumanti che
uscivano dalla cucina della mensa.
Che dite? Forse, abbiamo qualcosa da imparare da gente come
lui....
P.S. - Per la cronaca: durante il viaggio di ritorno in
automobile, non c'era una nuvola in cielo... che simpatico il
Destino, eh?