Bellissima chiusura del mese di settembre con un'escursione
di due giorni sui pendii del lago di Lecco.
All'appuntamento davanti al Lux ci troviamo in otto, ma tra
questi non c'è Andrea, colui che ha organizzato il giro
insieme a Vittoriana. Purtroppo non può partecipare per
problemi famigliari ed è un vero peccato, dopo tanto lavoro
svolto per la perfetta riuscita della gita. Gli facciamo
tutti i nostri migliori auguri. Il gruppo è composto da
Valter, Laura, Raul, Carla, Gilberto, Olga, Vittoriana ed
io, Daniela. Assente Andrea, ora l'organizzazione ricadrà
tutta sulle spalle di Vittoriana.
Il viaggio in auto è un po' lungo, ma il traffico è
scorrevole ed arriviamo senza problemi a Bellano (in riva al
lago) intorno alle 11. Il tempo è variabile, con nuvole che
vanno e vengono; a tratti si fa anche sentire qualche goccia
di pioggia, ma il panorama del lago con i caratteristici
paesini sulle rive sono un antidoto al pessimismo.
Oltrepassiamo Bellano e, dopo pochi chilometri giungiamo in
frazione Lezzeno, dove ci attende il Bed & Breakfast che ci
ospiterà per la notte. Si tratta di una casetta con cortile
e vista sul lago.
Dopo l'assegnazione delle camere iniziamo, con zaino e
scarponi, la prima parte della nostra escursione ed
imbocchiamo il Sentiero del Viandante in direzione sud, con
meta Varenna. Questa (è bene ricordarlo) è un magnifico
paese adagiato sul lago, a sud di Bellano, molto rinomato,
tanto da meritarsi l'appellativo di "Portofino del Lago di
Como". A Varenna fanno capo anche molti traghetti per il
trasporto passeggeri da una sponda all'altra del lago. Il
percorso è agevole e ben segnato; si procede speditamente
incontrando parecchi corsi d'acqua ed alcuni orridi con
pareti a strapiombo. Arrivati in vista di Varenna, decidiamo
di fare sosta a Vezio che, con il suo castello, domina il
piccolo promontorio e Varenna stessa.
A Vezio facciamo una meritata sosta pranzo sulla piazzetta
davanti alla chiesa ed approfittiamo per prendere un po' di
sole (quando c'è!). Dopo pranzo si riparte alla volta di
Varenna, ma poiché non è tardi Raul propone di imbarcarsi
sul traghetto per andare a visitare il paesino di Bellagio,
proprio di fronte (più o meno...) a Varenna. Detto e fatto!
Dopo una breve visita a Varenna ci precipitiamo sul
traghetto, anche perché il tempo sta migliorando ed è uscito
un bel sole, quindi meglio approfittarne. Il lago ora è
stupendo con i colori del pomeriggio, il cielo azzurro ed
alcune nuvole residue. Bellagio è una località
turistica ricercata, con alberghi e negozi di lusso,
abbarbicata sulla collina da cui si godono piacevoli viste
panoramiche. Ci rendiamo presto conto che questa escursione
non sarà come le altre dell'Azimut passeggiando tra tipiche
stradine con i nostri zaini e bastoncini, certamente non
necessari.
Ritorniamo a Varenna con il traghetto. Una volta sbarcati,
raggiungiamo la stazione dei treni per il rientro al B&B,
come da programma. Il treno è in ritardo (...ma che novità!)
e ci tocca una lunga attesa in stazione per prendre la corsa
che ci riporterà a Bellano. Una volta qui, poi, ci attende
una faticosa risalita (a piedi!) verso Lezzeno e il meritato
riposo. Questa prospettiva non mette molto di buon umore, ma
tant'è: non si può farn a meno... Dopo tante peripezie e
ancora più pazienza, finalmente il B&B e in vista!!!
Lasciati gli zaini in camera, si ridiscende verso il lago
(stavolta in auto!) e, dopo una piacevole cenetta in un
ristorante, ci godiamo una bella passeggiata serale sul
lungolago illuminato.
La domenica ci accoglie con uno splendido sole e ci bacia
con una altrettanto abbondante colazione, perché ci aspetta
un percorso decisamente lungo. Stavolta la direzione è verso
nord. Meta: Colico.
Si sale e si scende tra boschi di castagni e piccoli paesini
sulla costa. Lungo il percorso troviamo molte castagne già
cadute ("In anticipo sulla stagione - ci spiega il nostro
esperto Gilberto - forse a causa delle frequenti piogge") e
incontriamo altri "viandanti" che hanno abbandonato il
sentiero per tuffarsi nella raccolta dei ricci spinosi.
Sulla nostra sinistra ci accompagna per tutto il percorso il
bellissimo lago di Lecco, tranquillo e soleggiato.
Procediamo spediti, rallentando soltanto nei tratti più
ripidi perché, nonostante le basse quote, non si può certo
dire che si tratti di una passeggiata! Scattiamo foto e ci
soffermiamo a guardare altri orridi con cascatelle che si
perdono nel folto della vegetazione.
Ad un certo punto, dopo aver camminato a testa bassa per non
pestare escrementi di pecora, sollevo la testa e mi trovo
davanti... un BUFALO! ...Avete capito bene, un BUFALO
! Anzi, per la precisione uno YAK TIBETANO,
con testa enorme e lunghissime corna. Lancio un urlo, poi
torno indietro di corsa per avvertire i miei compagni di
avventura. Dopo avermi preso per matta, gli UOMINI si fanno
avanti ed affrontano coraggiosamente (?) la situazione,
mentre noi DONNE ci arrampichiamo alla velocità della luce
su per il pendio, tra rovi e cespugli. Da lassù notiamo che
in realtà gli Yak sono 5 e che dietro di loro c'è un pastore
che si preoccupa poco dello spavento che ci ha fatto
prendere. Vittoriana, da brava capogita, segnala al
proprietario dei "bestioni" che alcuni di questi stanno
salendo verso di noi e questo non è molto tranquillizzante.
Il pastore pare anche abbastanza inesperto e si sorprende
che gli Yak non obbediscano ai comandi che (normalmente) dà
alle mucche. Insomma, una brutta situazione davvero, che si
risolve facendo passare i "bestioni", ma che ci lascia non
poche perplessità sui rischi corsi. E se al posto nostro ci
fosse stato un bambino e gli Yak avessero proseguito il loro
cammino? Come la mettevamo? Poco dopo, scambiando battute
sull'accaduto con altri "viandanti", impariamo che gli
abitanti della zona sono tutti gente "un po' strana"... ma
devo dire che questo l'avevamo già capito anche da soli!!
Nota: dalla paura non ho più avuto il
coraggio di scattare fotografie ed ho passato la macchina a
Valter. Chissà se lui è riuscito a fare qualche scatto?
Riprendiamo il nostro cammino, ridendo e scherzando un po'
per allentare la tensione. Finalmente arriviamo in Località
San Rocco dove... SI MANGIA!! È tanta la fame (specie dovuta
alla tensione accumulata) che ci facciamo fuori anche il
salamino con i taralli portati da Vittoriana per il
merendone finale. Il percorso davanti a noi è ancora lungo e
Laura e Valter ne approfittano per raccogliere castagne. Ma
tutto procede liscio come l'olio, e il viaggio verso Colico
non ha più praticamente storia. Giunti alla meta (a Colico)
ci concediamo un buon gelato prima di salire sul treno per
il rientro a Bellano.
Per il recupero delle auto ci attende la solita ripida
salita al B&B e, mentre inizia il crepuscolo sul lago,
carichiamo gli zaini per il viaggio di ritorno, stanchi, ma
un po' malinconici per lo spettacolo che la natura ancora ci
riserva. Dopo una lunga attesa incolonnati lungo le strette
strade provinciali che portano a Milano, finalmente il
traffico diventa scorrevole e in autostrada la situazione è
ancora migliore. Così, verso le 22,30 circa arriviamo a
Modena.
CONCLUSIONE: Che dire? E' stata una escursione davvero fuori
del comune, sia come percorso, sia come sorprese. L'ottima
compagnia ha fatto il resto.
Di conseguenza.... vale la pena riproporla!