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Sabato 26/Domenica 27 Settembre - Escursione al Sentiero del Viandante (Lago di Lecco)

IL LAGO, GLI ORRIDI E TANTE SORPRESE

 
Bellissima chiusura del mese di settembre con un'escursione di due giorni sui pendii del lago di Lecco.
 
All'appuntamento davanti al Lux ci troviamo in otto, ma tra questi non c'è Andrea, colui che ha organizzato il giro insieme a Vittoriana. Purtroppo non può partecipare per problemi famigliari ed è un vero peccato, dopo tanto lavoro svolto per la perfetta riuscita della gita. Gli facciamo tutti i nostri migliori auguri. Il gruppo è composto da Valter, Laura, Raul, Carla, Gilberto, Olga, Vittoriana ed io, Daniela. Assente Andrea, ora l'organizzazione ricadrà tutta sulle spalle di Vittoriana.
 
Il viaggio in auto è un po' lungo, ma il traffico è scorrevole ed arriviamo senza problemi a Bellano (in riva al lago) intorno alle 11. Il tempo è variabile, con nuvole che vanno e vengono; a tratti si fa anche sentire qualche goccia di pioggia, ma il panorama del lago con i caratteristici paesini sulle rive sono un antidoto al pessimismo. Oltrepassiamo Bellano e, dopo pochi chilometri giungiamo in frazione Lezzeno, dove ci attende il Bed & Breakfast che ci ospiterà per la notte. Si tratta di una casetta con cortile e vista sul lago.
 
Dopo l'assegnazione delle camere iniziamo, con zaino e scarponi, la prima parte della nostra escursione ed imbocchiamo il Sentiero del Viandante in direzione sud, con meta Varenna. Questa (è bene ricordarlo) è un magnifico paese adagiato sul lago, a sud di Bellano, molto rinomato, tanto da meritarsi l'appellativo di "Portofino del Lago di Como". A Varenna fanno capo anche molti traghetti per il trasporto passeggeri da una sponda all'altra del lago. Il percorso è agevole e ben segnato; si procede speditamente incontrando parecchi corsi d'acqua ed alcuni orridi con pareti a strapiombo. Arrivati in vista di Varenna, decidiamo di fare sosta a Vezio che, con il suo castello, domina il piccolo promontorio e Varenna stessa.
A Vezio facciamo una meritata sosta pranzo sulla piazzetta davanti alla chiesa ed approfittiamo per prendere un po' di sole (quando c'è!). Dopo pranzo si riparte alla volta di Varenna, ma poiché non è tardi Raul propone di imbarcarsi sul traghetto per andare a visitare il paesino di Bellagio, proprio di fronte (più o meno...) a Varenna. Detto e fatto! Dopo una breve visita a Varenna ci precipitiamo sul traghetto, anche perché il tempo sta migliorando ed è uscito un bel sole, quindi meglio approfittarne. Il lago ora è stupendo con i colori del pomeriggio, il cielo azzurro ed alcune nuvole residue. Bellagio è una località turistica ricercata, con alberghi e negozi di lusso, abbarbicata sulla collina da cui si godono piacevoli viste panoramiche. Ci rendiamo presto conto che questa escursione non sarà come le altre dell'Azimut passeggiando tra tipiche stradine con i nostri zaini e bastoncini, certamente non necessari.
 
Ritorniamo a Varenna con il traghetto. Una volta sbarcati, raggiungiamo la stazione dei treni per il rientro al B&B, come da programma. Il treno è in ritardo (...ma che novità!) e ci tocca una lunga attesa in stazione per prendre la corsa che ci riporterà a Bellano. Una volta qui, poi, ci attende una faticosa risalita (a piedi!) verso Lezzeno e il meritato riposo. Questa prospettiva non mette molto di buon umore, ma tant'è: non si può farn a meno... Dopo tante peripezie e ancora più pazienza, finalmente  il B&B e in vista!!! Lasciati gli zaini in camera, si ridiscende verso il lago (stavolta in auto!) e, dopo una piacevole cenetta in un ristorante, ci godiamo una bella passeggiata serale sul lungolago illuminato.
 
La domenica ci accoglie con uno splendido sole e ci bacia con una altrettanto abbondante colazione, perché ci aspetta un percorso decisamente lungo. Stavolta la direzione è verso nord. Meta: Colico.
Si sale e si scende tra boschi di castagni e piccoli paesini sulla costa. Lungo il percorso troviamo molte castagne già cadute ("In anticipo sulla stagione - ci spiega il nostro esperto Gilberto - forse a causa delle frequenti piogge") e incontriamo altri "viandanti" che hanno abbandonato il sentiero per tuffarsi nella raccolta dei ricci spinosi. Sulla nostra sinistra ci accompagna per tutto il percorso il bellissimo lago di Lecco, tranquillo e soleggiato. Procediamo spediti, rallentando soltanto nei tratti più ripidi perché, nonostante le basse quote, non si può certo dire che si tratti di una passeggiata! Scattiamo foto e ci soffermiamo a guardare altri orridi con cascatelle che si perdono nel folto della vegetazione.
 
Ad un certo punto, dopo aver camminato a testa bassa per non pestare escrementi di pecora, sollevo la testa e mi trovo davanti... un BUFALO! ...Avete capito bene, un BUFALO ! Anzi, per la precisione uno YAK TIBETANO, con testa enorme e lunghissime corna. Lancio un urlo, poi torno indietro di corsa per avvertire i miei compagni di avventura. Dopo avermi preso per matta, gli UOMINI si fanno avanti ed affrontano coraggiosamente (?) la situazione, mentre noi DONNE ci arrampichiamo alla velocità della luce su per il pendio, tra rovi e cespugli. Da lassù notiamo che in realtà gli Yak sono 5 e che dietro di loro c'è un pastore che si preoccupa poco dello spavento che ci ha fatto prendere. Vittoriana, da brava capogita, segnala al proprietario dei "bestioni" che alcuni di questi stanno salendo verso di noi e questo non è molto tranquillizzante. Il pastore pare anche abbastanza inesperto e si sorprende che gli Yak non obbediscano ai comandi che (normalmente) dà alle mucche. Insomma, una brutta situazione davvero, che si risolve facendo passare i "bestioni", ma che ci lascia non poche perplessità sui rischi corsi. E se al posto nostro ci fosse stato un bambino e gli Yak avessero proseguito il loro cammino? Come la mettevamo? Poco dopo, scambiando battute sull'accaduto con altri "viandanti", impariamo che gli abitanti della zona sono tutti gente "un  po' strana"... ma devo dire che questo l'avevamo già capito anche da soli!!
 
Nota: dalla paura non ho più avuto il coraggio di scattare fotografie ed ho passato la macchina a Valter. Chissà se lui è riuscito a fare qualche scatto?
 
Riprendiamo il nostro cammino, ridendo e scherzando un po' per allentare la tensione. Finalmente arriviamo in Località San Rocco dove... SI MANGIA!! È tanta la fame (specie dovuta alla tensione accumulata) che ci facciamo fuori anche il salamino con i taralli portati da Vittoriana per il merendone finale. Il percorso davanti a noi è ancora lungo e Laura e Valter ne approfittano per raccogliere castagne. Ma tutto procede liscio come l'olio, e il viaggio verso Colico non ha più praticamente storia. Giunti alla meta (a Colico) ci concediamo un buon gelato prima di salire sul treno per il rientro a Bellano.
 
Per il recupero delle auto ci attende la solita ripida salita al B&B e, mentre inizia il crepuscolo sul lago, carichiamo gli zaini per il viaggio di ritorno, stanchi, ma un po' malinconici per lo spettacolo che la natura ancora ci riserva. Dopo una lunga attesa incolonnati lungo le strette strade provinciali che portano a Milano, finalmente il traffico diventa scorrevole e in autostrada la situazione è ancora migliore. Così, verso le 22,30 circa arriviamo a Modena.
 
CONCLUSIONE: Che dire? E' stata una escursione davvero fuori del comune, sia come percorso, sia come sorprese. L'ottima compagnia ha fatto il resto.
Di conseguenza.... vale la pena riproporla!

Monzani Daniela

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